Despues |
Prima i corpi, la carne, gli umori. Dopo la traccia, il segno, l’impronta. Después in spagnolo significa dopo. Questi ritratti partono da un istante di tempo ben preciso e da un luogo definito: hanno come protagonisti le coppie subito dopo il sesso e la stanza come testimone. Fulcro del lavoro non è la condivisione dell’amplesso, né una morbosa curiosità per la vita dei soggetti, ma la ricerca della traccia, quella capace di raccontare attraverso uno sguardo o un gesto, l’intimità. Después ruota intorno all’attesa. Attesa che l’amore fisico si consumi per lasciare subito dopo spazio all’incontro con il fotografo. Attesa che davanti all’obiettivo appaia qualcosa di unico e irripetibile. Uno sguardo di rapimento estatico capace di suggerire che quei corpi, adesso due, erano completamente fusi in unità un attimo prima. Una sigaretta e i suoi cerchi di fumo per raccontare il rito solitario della separazione. O una mano ancora in cerca del contatto e di uno strascico di tenerezza. Il cinema e la letteratura potrebbero sopravvivere senza il sesso? Il più accattivante degli spot riuscirebbe a insinuarsi nelle nostre menti senza un richiamo, per quanto impercettibile, al sesso? I magazine, femminili e maschili, venderebbero lo stesso numero di copie senza continui articoli, dossier e sondaggi sul sesso? Siamo circondati, bombardati, sovrastimolati verso una ricerca quasi ossessiva del piacere fisico. Aldilà dei numeri da rotocalco, dell’indagine scientifica, dell’ispirazione artistica o delle regole del marketing, il sesso resta qualcosa di personale: una cartina di tornasole, capace di scavare nell’identità di un individuo e di un rapporto per svelarne l’unione o il distacco, la perdita di controllo o l’inibizione, la serenità appagata o il malessere solitario. |